TORNEO DEL SANTO: QUATTRO TORNEI E QUALCHE MIRACOLO.
Mese di febbraio: messe da parte tutte le velleità scacchistiche dei vari Campionati Provinciali terminati tra la metà e la fine di gennaio, la comunità scacchistica veneta ed italiana vaga senza meta alla ricerca di un bel torneo da giocare. Il “bel torneo” in questione è da 3 anni rappresentato dal Torneo Internazionale del Santo, una kermesse scacchistica composta da 4 diversi Open (A => 1800; B 1750/2000; C 1600/1750; D =<1650) ospitati nelle sale dell’hotel Casa del Pellegrino di Padova, all’ombra delle suggestive cupole della basilica di Sant’Antonio.
Il buon nome degli organizzatori (Federico Manca e Queen Club Conegliano), unito al passaparola degli anni precedenti ha fatto sì che nel finesettimana del 19-20-21 febbraio si siano radunati 148 agguerriti scacchisti, e tra questi ben 18 veronesi:
Ma andiamo con ordine:
OPEN D:
La nuova promessa del nostro circolo, Stefano Passon (già autore di un tennistico 6/6 nell’amatoriale di Zevio in gennaio), ha continuato a mietere vittime, vincendo in solitaria l’Open D con 5/5! Dopo 11 partite di torneo ha già delle statistiche (100% di vittorie) migliori di quelle del Campione del Mondo Magnus Carlsen, lo attendiamo ora ai prossimi appuntamenti di marzo (Torneo di Pasquetta a Sant’Ambrogio) e di aprile (Open Città di Zevio – Memorial Perezzani). Ottimo secondo posto per il sambonifacese Andrea Pompele (per lui 4,5/5).
OPEN C:
Podio per due terzi in mano al DLF Battinelli nell’Open C (buona prova di Negro e Gioga, 4/5 per entrambi). Prova avvincente del nostro Maurizio Tencheni (3/5), che all’ultimo turno è arrivato a giocarsi il podio finale (purtroppo è stato penalizzato dalla sconfitta finale con lo stesso Negro). Primo posto assoluto con 4,5/5 per il giovanissimo (classe 2006!) talento leccese Matteo Piccinno.
OPEN B:
Prova positiva del nostro Giovanni Brunelli, ritornato all’attività agonistica dopo più di un anno di assenza dai tornei. Partito con un pessimismo a dir poco kafkiano (a sentirlo sembrava quasi destinato a fare il bancomat-elo della situazione, pronto ad elargire punti a destra e a manca), ha concluso infine con un rispettabilissimo 3,5/5 (perf. 1980), classificandosi 5° e guadagnando qualche punto (chi è che doveva perdere punti?!). Primo posto per il nostro ex-socio Nicola Zanchetta con 4,5/5.
OPEN A:
Alle prese con il torneo magistrale diversi giocatori di spicco della nostra provincia: c’era Luciani, c’erano Paler, Faccia, il neo-campione Caldonazzo, c’eravamo anche io e Zenari (collaudato duo per quanto riguarda i tornei patavini).
Non a tutti è andata esattamente bene: Marco ha lasciato a Padova qualche punto (complice anche una incomprensione “organizzativa” per quanto riguardava il punteggio del suo ultimo avversario), così come hanno fatto anche Caldonazzo, Paler e Luciani.
Il mio torneo è stato piuttosto positivo: alla bella vittoria del primo turno col mio amico Bergamasco (2137) è seguita una sconfitta con un’altra mia conoscenza, il MF Barp (2280). Nel pomeriggio di sabato ho perso una partita da cardiopalmo (prima vinta, poi patta, poi vinta, poi persa, poi vinta, infine persa) contro Altieri (2030), mentre domenica mattina ho sfoderato una prestazione da Highlander (cit. Luciani) contro un altro amico, Davide Pozzobon (2063): in un finale complicato (per di più in Zeitnot) sono riuscito a fermare i pericolosissimi pedoni passati del bianco, riuscendo a pareggiare una partita che mi era sembrata a lungo volgere verso la sconfitta (in analisi ho scoperto di avere addirittura posizione vinta!).
All’ultimo turno, dopo aver aspettato invano una cotoletta al ristorante dell’albergo assieme ai miei compagni di (s)ventura Marco Zenari e Matteo Caldonazzo, mi sono seduto alla scacchiera nella medesima posizione in cui mi ero seduto a tavola: vicino a me Marco, di fronte a me Matteo. Cosa può esserci di più avvincente di un match all’ultimo turno tra il Campione Provinciale in carica ed il Campione Provinciale uscente? Purtroppo per Matteo, questa volta la vittoria è andata a me; non va negato però che diversi “spettatori” si sono complimentati con noi per la bella partita e per la sportività (in quanto amici avremmo potuto optare per una patta veloce, ma abbiamo deciso entrambi di giocare seriamente).
Il primo posto è andato al MF Jie Xia, che ha superato di mezzo punto i più immediati inseguitori, Alberto Barp e Pier Luigi Basso.
Un plauso agli organizzatori che, oltre ai graditi cartellini dei giocatori, a fianco di ogni scacchiera hanno fatto trovare sempre acqua in abbondanza, sia naturale che frizzante, a temperatura ambiente oppure più fresca. Per alcuni sono solo dettagli, ma io personalmente ho apprezzato molto questo aspetto.
by Zeno Fratton