CAMPIONATO PROVINCIALE ASSOLUTO 2019: VINCE ZANCHETTA. COPPA DELLE SOCIETA’ AL VALPOLICELLA!
Fine settimana molto positivo per il nostro circolo quello conclusosi domenica 27 gennaio in quel di Zevio: i nostri atleti, pochi ma buoni, hanno raggiunto ottimi piazzamenti nel Campionato Provinciale Assoluto 2019 e hanno assicurato la permanenza della Coppa delle Società (novella “Coppa Rimet” dello scacchismo veronese) sulle solide mensole della sede di Via Brugnoli 32 a Fumane.
Il torneo, iniziato venerdì sera, vedeva alla partenza 41 giocatori, tra cui i 2 Maestri FIDE Alessio De Santis e Valerio Luciani e 7 Candidati Maestri.
Tre di questi hanno occupato i primi 3 gradini del podio: Nicola Zanchetta, 1° assoluto con 4.5/5, laureatosi Campione Provinciale 2019; il sottoscritto, con 4 su 5, 2° grazie al buchholz più alto; il modenese Marco Vincenzi, anche lui a 4, giunto infine 3° (dopo aver dominato il torneo prima della sconfitta all’ultimo turno con Zanchetta).
Come anticipato, i nostri soci hanno saputo farsi valere e, in parte stimolati dalla consapevolezza di dover “compensare” l’assenza del nostro alfiere di punta Marco Zenari, hanno dato il massimo e hanno colto ottimi risultati. Ricordiamo in particolare:
- Gianfranco Bertani, 6° classificato con 3.5/5, autore di una prestigiosa vittoria contro il MF De Santis al 2° turno;
- Kevin Conati, 8° classificato con 3.5/5, che ha dimostrato di essere in costante crescita, conducendo un torneo molto buono (come si evince anche dalla variazione elo estremamente positiva: i 70 punti guadagnati lo proiettano a quota 1719, avvicinandolo sempre più alla meritata prima categoria);
- Stefano Passon, autore di una buona prova con i suoi 2.5/5. Sono sicuro che saprà dare un contributo fondamentale per la prima squadra nel Campionato Italiano a Squadre;
- Maurizio Benedetti, partito a razzo con 2.5/3, ha infine terminato con due sconfitte, ma ha comunque contribuito a “togliere punti” ai giocatori dei circoli avversari;
Come dicevamo, la speciale classifica della novella Coppa Rimet ha visto il nostro circolo trionfare (invero per soli 2 punti):
Circolo | Punti |
S.S.D. Valpolicella | 38 |
DLF Battinelli 1911 | 36 |
San Bonifacio | 27 |
Tornato da una lunga assenza agonistica di 10 mesi (ho giocato l’ultimo torneo a marzo 2018), riporto di seguito il mio classico resoconto post-torneo, con l’aggiunta di qualche posizione commentata:
Partiamo dall’inizio. Ma proprio dall’inizio, non dal primo turno di venerdì sera. Come ben sapete, non mi faccio più vedere nei tornei da un sacco di tempo a questa parte. Lo studio e gli impegni universitari richiedono il loro tempo e allo stesso modo preferisco aspettare i momenti migliori – quelli in cui sono completamente libero da pensieri e distrazioni – per giocare in tutta tranquillità i tornei per me più importanti, ossia quelli in cui posso dare un buon contributo alla squadra.
E così è stato per quest’anno: una serie di fortunate coincidenze ha fatto sì che il 21 gennaio riuscissi a chiudere con largo anticipo la sessione d’esami del primo semestre e ad arrivare al bianco in moto del 25 gennaio con la mente completamente libera da pensieri e impegni vari. La consapevolezza di dover dare il massimo per contribuire a portare a casa la Coppa ha inoltre fatto da stimolo per cercare di produrre un gioco quanto meno decente.
Partendo dal n° 4 di tabellone, al primo turno ho “pescato” Pieropan (1786), 1N vicentino che avevo già visto in una miriade di tornei, ma con cui non avevo mai giocato prima. Nonostante la ruggine della lunga pausa sono riuscito a portarmi in vantaggio molto velocemente e ad archiviare la pratica con tranquillità: 1-0
Posizione dopo 13.Cd5: il nero gioca 13…Dd8. Segue 14.Cxc6 Axc6 (14…dxc6 sarebbe pure peggio) 15.Cxe7! Txe7 16.Axc6 Te6 (se 16…dxc6 allora 17.Dxd8+ Txd8 e 18.Axe7) 17.Axa8 Dxa8 con qualità e pedone in più.
Al secondo turno sono stato abbinato a Riccardo Malni, buon 1N (1957) vicentino (ma tesserato per San Bonifacio) con cui avevo già pattato qualche anno fa. Si è rivelato essere un ottimo avversario, che ha concluso il torneo con 3.5 perdendo solo per il tempo un finale patto contro De Santis all’ultimo turno.
Nella nostra partita mi sono ritrovato in posizione un po’ scomoda dopo l’apertura, ma sono riuscito a sviluppare qualche idea per liberarmi e raggiungere una posizione prima pari e poi vantaggiosa:
Terzo turno: abbinato contro Nicola Zanchetta (2018), giocatore con cui non mi trovo molto a mio agio, data la sua notevole preparazione in apertura e la sua costante crescita in termini di forza di gioco. Uscito bene dall’apertura, sopravvaluto le mie possibilità e mi lancio in un attacco che mi lascia solamente con un po’ di debolezze. Perdo/sacrifico un pedone, nel senso che mi ritrovo ad avere un pedone in meno, ma riesco a trovare un inaspettato controgioco. Ahimè non gioco precisamente e quindi mi ritrovo solamente in un finale di torre e alfiere con un pedone secco in meno. Data la mia totale idiosincrasia per le sconfitte decido di tenere duro e provare a difendermi in tutti i modi possibili. Comincio quindi a cambiare ogni pedone possibile, fino a raggiungere una posizione in cui entrambi abbiamo una Torre e un Alfiere camposcuro, mentre il mio avversario ha anche un pedone sulla colonna “e”. Alla fine sono costretto a cedere l’alfiere per il pedone, entrando quindi nel temutissimo finale T+A vs A: questo finale è teoricamente patto, ma sta al nero mantenere i nervi saldi per evitare di finire in trappola, mentre allo stesso modo il bianco deve fare di tutto per provare a “fregare” il nero e indurlo in errore.
Ad onor di cronaca va detto che il finale è facilmente pattabile da chi conosca la teoria, e facilmente vinto nel caso in cui il difensore sbagli contro un giocatore a conoscenza della manovra teorica per costringere il povero malcapitato all’abbandono. Tuttavia, né io né il mio avversario ci siamo rivelati dei novelli Dvoretsky (ma errare humanum est, come ben ricorda Fabiano Caruana dalla sua mancata vittoria contro Peter Svidler nel Torneo dei Candidati del 2016)
Inizia quindi una vera e propria battaglia psicologica, con bianco e nero che giocano due gare diverse: io sono impegnato in una competizione di resistenza (devo resistere per 50 mosse), il bianco in una gara di forza e velocità (deve vincere in meno di 50 mosse). Ad ogni mossa io guadagno vantaggio psicologico (e pratico, visto che mi avvicino alla 50esima), viceversa il bianco perde qualche punto.
Arrivo alla decima mossa, la posizione è ancora patta: “bene, devo continuare così per altre 40 mosse. In pratica, quanto fatto adesso devo farlo altre 4 volte”. Ecco che quindi arriva il primo errore, ma fortunatamente il nero rende il favore.
Raggiungo la 15esima in posizione patta, anche grazie a qualche espediente tattico che riesco a tirare fuori dal cilindro (posizione a lato).
Per la gioia di Shakespeare, arriva un altro errore alla 16esima. Questa volta il mio avversario sembra aver trovato la manovra, sono spacciato. La dea bendata viene tuttavia in mio soccorso, e il nero a sua volta sbaglia alla 19esima. In una climax di reciproca ignoranza scacchistica, arriva un altro errore da ambo i lati. Fila quindi tutto liscio fino alla 32° (nel frattempo ho mantenuto alto il morale, essendomi sempre più avvicinato alla meta delle 50 mosse), quando compio un altro errore, il 4° di questo lungo finale. Cominciamo ad essere entrambi stanchi (stavamo giocando da 4 ore, dopo aver giocato per almeno 3 ore nel turno mattutino) e il mio avversario non trova la manovra vincente.
Alla 42° trovo un altro colpo di magia e costringo il bianco a perdere altre mosse: la partita è virtualmente patta, visto che la manovra vincente richiede comunque 10 mosse per essere portata a compimento. Giochiamo quindi altre 2-3 mosse e Zanchetta si rassegna alla spartizione del punto.
Al quarto turno vengo abbinato a Valerio Pisani (1713). Esco bene dall’apertura, ma la poca pratica del gioco comincia a farsi sentire e si manifesta con una mia certa difficoltà nel trovare un buon piano. Metto i miei pezzi in posizioni banali e stereotipate e, a coronamento del tutto, muovo frettolosamente e perdo un pedone sul lato di Re. Sono in posizione potenzialmente persa!
Decido quindi di muovere più velocemente e trasferisco le torri sul lato di Re, in un insperato tentativo di creare un po’ di controgioco. Il mio avversario trova delle buone mosse, fino a quando non sposta la donna in una casa a prima vista molto buona, ma che ha un difetto: la donna bianca non ha alcuna casa a disposizione per spostarsi, quindi di fronte all’attacco portato dalla mia torre è costretta ad immolarsi. Grazie a questo ennesimo colpo di fortuna riesco a vincere la partita.
Prima del quinto turno la classifica vede Vincenzi a punteggio pieno, seguito da Zanchetta e Malni a 3.5, e da uno stuolo di giocatori (tra cui il sottoscritto e i MF Luciani e De Santis) a 3 punti.
La classifica per società ci vede ancora favoriti, ma negli abbinamenti risultiamo piuttosto sfortunati, in quanto molti nostri soci si ritrovano a giocare un derby, io vengo abbinato contro il già citato Luciani, mentre Zanchetta gioca in prima col bianco contro Vincenzi.
Le mie possibilità di vincere il Campionato Provinciale 2019 dipendono sostanzialmente da 3 condizioni:
- io devo vincere contro Luciani (impresa non impossibile, ma comunque ardua);
- Malni deve perdere o pattare con De Santis (impresa probabile ma non certa);
- Zanchetta deve perdere o pattare con Vincenzi (evento non esattamente calcolabile, visto che entrambi i giocatori sembrano essere in forma e decisamente agguerriti);
Le possibilità di vincere la coppa sono invece davvero molto più complesse da calcolare, dato che anche il circolo di San Bonifacio ha la possibilità di dire la sua grazie ai piazzamenti del già citato Malni, di Faccia e di Vujicic (ragazzino autore di un’ottima prova e di cui sentiremo parlare sempre di più in futuro). Ma, con una combinazione di buoni risultati (tra cui la mia auspicata ma improbabile vittoria sul MF Luciani), abbiamo ancora delle possibilità di riportare a casa la Coppa Rimet.
Ore 15:00, bianco in moto, inizia il quinto turno. Gioco la mia amata apertura inglese e Luciani risponde diversamente da come aveva fatto in alcune partite lampo di qualche anno fa, nelle quali l’avevo messo in difficoltà. Alla decima mossa siamo ancora nell’alveo della teoria, con la differenza che il mio avversario conosce piuttosto bene questo tipo di posizioni, mentre io mi ritrovo ben presto a dover analizzare e calcolare il tutto da zero davanti alla scacchiera (non sono mai stato un grande esperto di aperture e la ruggine non deve aver giovato). Poco male, poiché entro in una variante giocata molto di rado e pure il nero si ritrova quindi al di fuori delle vie più battute:
Avevo compiuto l’impresa e avevo battuto Luciani (risultato che avevo già ottenuto in due partite lampo l’anno scorso, ma che non avevo mai raggiunto in una partita standard). Ora non rimaneva altro che attendere i risultati della Zanchetta-Vincenzi e della De Santis – Malni. Avrei potuto bissare l’impresa del 2015 solo con una patta/sconfitta di Zanchetta e con una patta/sconfitta di Malni.
A breve avrei dovuto tuttavia dire addio ai sogni di gloria, in quanto di lì a poco si sarebbe concluso lo scontro in prima scacchiera, che avrebbe visto uscire vincitore l’alfiere del DLF Battinelli.
Discorso diverso in seconda scacchiera (ultima partita a finire), che avrebbe visto De Santis imporsi sul suo avversario (in un finale di torri patto giocato molto bene da Malni, ma perso da quest’ultimo a causa dello scadere del tempo a disposizione).
L’epilogo, infine, lo conosciamo: vincitore del torneo e del Campionato Provinciale è risultato un ottimo Nicola Zanchetta, mentre la Coppa delle Società è stata vinta da noi valpo-scacchisti.
Con questi buoni risultati è dunque iniziato il nostro 2019, che ci auguriamo (e crediamo fermamente) possa dare altrettanti buoni frutti, a partire dal Campionato Italiano a Squadre che giocheremo a marzo!