CIS 2015: “B” OVVERO BRAVISSIMI! (COMPLETATO)
Ebbene si, ce l’abbiamo fatta! E non parlo solo del fantastico risultato di una squadra che, ripescata dalla serie Promozione, ha dimostrato di meritare il proprio posto in serie C, ma soprattutto di questa squadra ripescata che ha saputo mettere in fila le diverse compagini trentine che, almeno sulla carta, schieravano giocatori ben piú quotati di noi giovani del “Valpolicella 1”.
Prima di raccontare per filo e per segno le gesta dei nostri valorosi e prodi eroi, permettetemi un aneddoto. Qualche anno fa ho avuto l’occasione di visitare la bellissima città di Trieste, per ragioni extra-scacchistiche, e probabilmente ci tornerò quest’anno per l’Open Internazionale. Tra le peculiarità di questa città magica, patria e ospite di scrittori quali Saba, Svevo e Joyce, è possibile annoverare il dialetto triestino, accompagnato da diversi modi di dire gergali, alcuni dei quali descrivono in maniera interessante i diversi tipi di tazze di caffè… Tra questi, vi sono il capo in B, la goccia in B, il nero in B… dove il “B” sta ad indicare il bicchiere. Ebbene signore e signori, prendete anche voi il vostro bicchiere, versateci un buon amarone o qualsiasi vino locale e brindiamo tutti assieme al:
“VALPOLICELLA IN B!”
Con un po’ di ritardo pubblico il resoconto finale della nostra esperienza.
Tutto è cominciato quando abbiamo iniziato ad organizzare le squadre per l’inizio del CIS 2015: tra le tre squadre partecipanti alla serie Promozione, il “Valpolicella Giovani” avrebbe giocato con l’obiettivo “Serie C”.
Tuttavia, come in ogni fiaba/racconto epico che si rispetti, un giorno (il 3 febbraio, per la precisione) il nostro valoroso condottiero Michele Lucchese ci annunciò che un essere divino, una creatura mistica, il supremo re degli arbitri Renzo Renier aveva puntato la sua vista provvidenziale sulla nostra formazione, dandoci la possibilità di giocare direttamente in Serie C, così da ottenere un sufficiente numero di squadre nel girone C7 (a prevalenza trentina).
Osservando le altre formazioni e leggendo i roboanti nomi di giocatori quali i fratelli Spornberger, La Manna, Seresin, Teutsch e Bonagura, abbiamo cominciato subito a pensare: se ci va bene andiamo in B, ma non illudiamoci, vediamo di tenere duro e di rimanere almeno in C e di “ritentare l’assalto” l’anno prossimo.
Non l’avessimo mai detto. Come pere ormai mature i nostri avversari sono caduti uno dopo l’altro: 4-0 contro l’Unione Scacchistica Trentina, 3-1 in trasferta contro l’Alto Garda, 3-1 contro il Nettuno Gardolo, 3.5-0.5 in trasferta contro il Naturno B…
Questa marcia trionfante ha avuto luogo anche grazie ad un cruciale fattore: non sempre i giocatori più titolati giocano, e soprattutto non giocano in serie C. Diciamo che è una prassi ormai consolidata quella di inserire nomi di giocatori molto forti anche tra le squadre “più basse”. Il motivo? Francamente non saprei. Potrebbe trattarsi di un semplice effetto “spaventapasseri” o di pigrizia informatica (circoli con più squadre potrebbero preferire un ripetuto “copia e incolla” per scrivere i componenti di una formazione, piuttosto che scrivere i nomi singoli).
Sta di fatto che l’UST del M° Andrea La Manna si è presentata con 4 giovani NC, la squadra di Arco ha pagato la defezione di uno dei loro CM, mentre le squadre di Nettuno Gardolo e di Naturno non hanno presentato squadre molto forti (quest’ultima addirittura si è presentata con soli 3 giocatori, perdendo in prima scacchiera a forfait).
Tuttavia, nonostante 4 sonore vittorie consecutive, all’ultimo turno ancora un ostacolo ci separava dalla gloria: una banda di piccole pesti, il Nettuno Giovani, capitanato dal giovane agguerrito trentino Francesco Seresin (classe 1999, elo 2100).
Con 2 punti squadra di vantaggio e con una distanza di 1.5 punti individuali dagli inseguitori, siamo arrivati alle 14:30 della domenica 19 aprile con la possibilità di giocare virtualmente per 6 risultati possibili su 9: anche la sconfitta 2.5-1.5 sarebbe bastata per passare.
Il mio consiglio pre-partita è stato: non pensiamo al risultato, ognuno pensi a giocare le mosse migliori e a vincere. Chi gioca per la patta di solito perde.
Nonostante gli avversari fossero sulla carta più deboli di noi (escluso Seresin), sin da subito abbiamo incontrato qualche difficoltà: in quarta scacchiera Luca, con due pedoni in meno, si arrendeva al suo avversario; in terza Michele era uscito male dall’apertura e cercava di ribaltare la situazione; in seconda io ero in una posizione molto solida ma senza molte possibilità di vittoria e soprattutto ero sotto attacco; in prima scacchiera Giovanni non stava certamente meglio.
Dopo un po’ di tempo Giovanni, che si ritrovava in una posizione senza donne con un pedone in meno, aveva tentato il tutto per tutto, guadagnando infine due pezzi per la torre, ma dando una forte attività all’avversario che ha cominciato a catturare un pedone dietro l’altro, regalando ai trentini il 2-0.
E qui abbiamo cominciato a sudare freddo: io ero riuscito a superare la situazione di pericolo, mentre Michele, che era riuscito a sviluppare una strana forma di iniziativa, si trovava in un mediogioco-finale aperto ad ogni risultato. Sarebbe stato comunque arduo tirar fuori un punto e mezzo dalle nostre due partite.
Proprio per questo capitan Seresin, fiducioso e rilassato, decise di allontanarsi momentaneamente dalle nostre scacchiere.
E qui è successo il miracolo.
Il mio avversario, Filippo Tonina (1854), raggiunto il controllo della quarantesima dopo il suo zeitnot furioso (verso la fine si era ridotto con un solo minuto più l’incremento), ha subìto il classico calo di attenzione e si è dimenticato di una vitale inchiodatura che gli è costata un pedone (alla fine anche due e soprattutto un forte attacco contro il proprio re).
Michele –Lupin 3rd– Lucchese, con un’astuzia a dir poco volpina, vedendomi miracolosamente in vantaggio, ha offerto patta al suo avversario, che senza pensarci due volte ha accettato. Da incorniciare l’espressione di Seresin che, tonante e infuriato, appena notato l’accaduto ha gridato “devi aspettare il capitano per accettare o meno la patta!”.
Avendo capito che ormai dipendeva tutto da me (e avendo apprezzato la fiducia affidatami) ho mantenuto alta la concentrazione fino alla fine e sono riuscito a placare gli ultimi tentativi di controgioco da parte dell’avversario. Risultato: 0-1
Risultato finale: 1.5-2.5 e promozione in Serie B!
E così, pur perdendo l’ultimo incontro, siamo riusciti a vincere il nostro girone, con solo mezzo (!!!) punto individuale di differenza!
Un ringraziamento particolare va sicuramente a tutta la squadra: Giovanni Brunelli, Zeno Fratton, Michele Lucchese, Leonardo Pernigo e Luca Cordioli con l’aggiunta di Eleonora Zandaval, che ci ha sostenuto col suo tifo 🙂 .
by Zeno Fratton