CIS2018: VALPOLICELLA IN B(IS)! BENE I GIOVANI IN PROMOZIONE!
Dopo 3 anni dalla famosa e miracolata promozione in B, seguita da una rovinosa retrocessione in C, il nostro circolo riesce ad agguantare nuovamente la serie superiore, questa volta nel raggruppamento C9 disputatosi nel fine settimana passato in quel di Montebelluna.
Il sofferto pareggio col Mantova all’ultimo turno e la mancata promozione dell’anno scorso non ci erano andati giù, lo ammettiamo. Quest’anno ci presentavamo ai nastri di partenza con una squadra rinforzata (grazie alla crescita notevole del neo-campione provinciale Marco Zenari e grazie al contributo di Stefano Passon, verosimilmente una delle 2N più forti d’Italia), a trazione giovanile (grazie al cambio di formazione, con Marco ed il sottoscritto in 1° e 2° scacchiera, e di Franco e Stefano in 3° e 4°) e carica ed affamata di punti.
Per concentrare le nostre energie abbiamo inoltre optato per la formula del raggruppamento (formula in cui si disputano i 5 incontri in un solo WE e non in 5 domeniche).
Insomma, ci abbiamo messo del nostro per dare il massimo.
Nulla sarebbe potuto andare storto, giusto? “I morti si contanto alla fine“, per cui, pur essendo fiduciosi nella riuscita della nostra impresa, non eravamo per nulla certi del raggiungimento del nostro obiettivo. Dopo tutto, Milano e Padova schieravano squadre sulla carta molto competitive ed inoltre non era possibile sapere in anticipo lo stato di forma di noi 4 in questo fine settimana (io non giocavo un torneo a tempo lungo da novembre e non avevo brillato nel semilampo della Gran Guardia).
Che cosa ci avrebbe riservato il nostro destino? Una simile impresa merita una narrazione un po’ particolare: signore e signori, mettetevi comodi. Inizia l’opera “Il Valpolicella Volante – der fliegende Valpolicella”.
Opera in 5 atti di: A.D. Scacchi Valpolicella.
Dirige l’orchestra: capitano Zeno Fratton.
Primo violino: Marco Zenari.
Pianoforte: Gianfranco Bertani.
Percussioni: Stefano Passon.
Atto I: Milanese Giovani Leoni – Valpolicella 1
Vivace: 0.5 – 3.5
Organizzata con discreto anticipo la nostra trasferta, ci siamo messi in viaggio nel primo pomeriggio di venerdì 16, fantasticando sulla formazione dei nostri primi avversari (Milano) e commentando estemporaneamente le marachelle di Aronian e Kramnik nel Torneo dei Candidati in corso a Berlino. Giunti a destinazione, abbiamo provveduto ad effettuare l’accreditamento presso la sede di gioco, in attesa di iniziare il primo turno contro la Milanese Giovani Leoni, squadra “parzialmente” già affrontata l’anno scorso.
I nostri avversari, arrivati con 15 minuti di ritardo, si sono presentati con una formazione giovane ed agguerrita, composta dal CM Filippo Nicolò e da 3 giovani giocatori con categorie 1N e CM.
Fratton (2035) – Arena (2002): solita apertura inglese, in cui mi metto a pensare per 15 minuti già dopo la sesta mossa (non tanto perchè la posizione fosse complessa, bensì perchè non ricordavo più niente!). Opto per un approccio conservativo, cercando di evitare sin da subito le complicazioni e portando la partita ad un registro più posizionale (Stockfish sembra essere d’accordo con la mia decisione). Il mio avversario sviluppa male i propri pezzi e si ritrova con un alfiere e dei cavalli che non giocano. Ad un tratto decide di trasferire quei pochi pezzi sviluppati sull’ala di Re per attaccarmi, ma non si avvede di una semplice sequenza tattica ed è costretto a cedere un pezzo secco e, con quello, la partita. 1-0
Carli (1820) – Bertani (1975): partita che non ho seguito moltissimo, tranne che nelle fasi finali (quando avevo già finito la mia): l’avversario di Franco, in posizione inferiore, cade miseramente ed incappa in un’infilata a Re e Donna. 0-1
Nicolò (2023) – Zenari (2126): partita complessa in cui Marco è riuscito a portarsi piano piano in vantaggio. Nelle fasi finali della partita ha saputo sfruttare alla perfezione lo zeitnot avversario, giocando a tutta scacchiera ed attaccando più debolezze simultaneamente. In posizione difficile l’avversario perde per il tempo. 0-1
Passon (1744) – Valtemara (1889): Stefano esce molto bene dall’apertura ma poi combina qualche pasticcio e si ritrova in posizione inferiore. Entra in un finale di torri con un pedone in meno e si rivela un formidabile difensore. Patta
Fine del primo turno, ci sentiamo decisamente soddisfatti del nostro inizio: non solo abbiamo vinto e convinto, bensì abbiamo anche battuto una della squadre che, come noi, aveva maggiori probabilità di essere promossa in serie B.
Atto II: Valpolicella 1 – Montebelluna C
Allegrissimo: 4-0
Montebelluna si presenta con soli 3 giocatori: Stefano vince a forfait e noi siamo già 1 a 0.
Rossi (1722) – Fratton (2035): a colazione mi consulto con Marco su cosa giocare contro il Blackmar-Diemer Gambit (ndr: 1.d4 Cf6 2.f3 d5 3.e4 dxe4 4.Cc3). Dieci minuti prima della partita apro velocemente il database Chessbase e trovo una partita di Demuth continuata con 4…c6, con l’idea di spingere successivamente in e5. L’idea mi piace, la gioco e mi trovo subito in una posizione molto agevole in cui riesco a creare un avamposto in e5 e a creare i presupposti per tatticismi lungo la diagonale g1-a7. Tatticismi che infine si verificano e mi permettono di guadagnare una qualità ed un pedone. 0-1
Zenari (2126) – Sartor (1780): Marco imposta nuovamente un attacco Fischer-Sozin, sperando anche questa volta di emulare Wei Yi con un sacrificio di torre in f7 (sacrificio effettivamente accaduto nella Zenari-Sartor del regionale a Padova, se non ricordo male). Questa volta l’avversario si fa più coriaceo e Marco opta per una cottura a fuoco lento: entra in un finale lievemente superiore, nel quale con una serie di manovre karpoviane riesce a portare a casa il punto intero. 1-0
Bertani (1975) – Gaudiosi (1700): Franco esce male dall’apertura ed è costretto a manovrare per lungo tempo i propri pezzi prima di raggiungere una posizione accettabile. L’avversario non trova il modo di sfruttare la passività del bianco, che così ha mano libera per attivarsi e portarsi in vantaggio. Il nero sacrifica (o perde, non ho ben inteso) del materiale ed in effetti sviluppa una qualche forma di iniziativa, ma alla fine deve cedere le armi a causa della grossa differenza di materiale. 1-0
Bene, anche Montebelluna è stata dominata. Al terzo turno ci attende un avversario molto tosto, Padova, reduce da una sconfitta mattutina contro Milano.
Atto III: MICHA Bishop (Padova) – Valpolicella 1
Ritardando: 2-2
Il primo posto assoluto in classifica e la sconfitta di Padova al secondo turno ci avevano messi in una condizione psicologica positiva: le cose stavano andando per il verso giusto e gli avversari più temibili erano momentaneamente lontani. Unica cosa, non bisognava fare un passo falso. Una sconfitta contro il MICHA Bishop avrebbe riaperto i giochi, rendendo la nostra promozione tutto fuorché scontata.
Alberton (2100) – Zenari (2126)
Fratton (2035) – Bordignon (1952)
Bertani (1975) – Battagin (1850)
Passon (1744) – Tissino (1790)
Tutte le partite sono iniziate piuttosto assopitamente: in prima scacchiera Marco usciva dall’apertura con la parità e si ritrovava in un mediogioco senza donne con una debolezza tollerabile in c6; io mi ritrovavo in una solida apertura inglese in cui il mio avversario non aveva sviluppato alcun pezzo o pedone sul lato di donna, privandomi quindi di un chiaro obiettivo di attacco; Franco si trovava nell’ennesima posizione manovriera con centro chiuso; Stefano era uscito abbastanza bene da un solido Colle, ma non era chiaro come valorizzare il lieve vantaggio.
La prima partita ad infiammarsi è stata proprio quella di Stefano: l’avversario sacrifica un pezzo per due pedoni e l’attacco contro il Re bianco scoperto; si porta poi in vantaggio di materiale ma si ritrova con il proprio Re a sua volta poco protetto. Stefano deve prima difendersi dai fantasmi delle minacce di matto avversarie e successivamente trovare un modo per contrattaccare. Impresa non facile.
Nel mentre, io mi trovo in una posizione decisamente dominante: il mio avversario si trova con un pedone debole e arretrato in d6 , mentre i miei cavalli bianchi occupano gli splendidi avamposti c4 e d5. Decido, forse un po’ frettolosamente, di continuare la partita con un seguito più tattico per provare a trarre un vantaggio più concreto dal mio vantaggio posizionale. L’idea si rivela solo parzialmente corretta e mi ritrovo presto in una schermaglia tattica in cui riesco a guadagnare 2 pedoni, al costo di aver pericolosamente riattivato i pezzi avversari. Fiutando il pericolo, muovo, offro patta e il mio avversario si mette a pensare. Tic-tac, tic-tac, tic-tac
Nella situazione concitata Marco mi vede in difficoltà e, posto davanti alla possibilità di cambiare le torri ed entrare in un finale patto, decide di mantenere i pezzi sulla scacchiera e provare a complicare le cose. Purtroppo ciò non gioca a suo vantaggio, in quanto commette una svista e perde un pezzo secco. Ci ritroviamo quindi con una partita virtualmente persa in prima scacchiera, una partita persa/patta in seconda, una partita ad esito incerto in terza ed una partita decisamente caotica in quarta.
Stefano sembra aver trovato un modo per difendere il proprio Re e con ritmo lento riesce a dare una serie di scacchi al monarca avversario. Nel mentre, la partita di Franco si fa sempre più complessa.
Il mio avversario muove, esprimendo così la sua volontà di rifiutare la spartizione del punto. Purtroppo gioca la mossa che temevo, ed io sono costretto a giocare l’unica continuazione che mi permette di rimanere in partita, ma che potrebbe consentire all’avversario di entrare in un finale di Torre ed Alfieri opposti con un pedone in più.
Il mio avversario non si avvede di questa opportunità, o comunque opta per un seguito diverso.
Nel frattempo, Marco lotta disperatamente come un leone nel suo finale di torri con pezzo in meno; Stefano sembra sempre più vicino a portare a casa il preziosissimo punto, mentre Franco emerge con un lieve svantaggio dal polverone delle precedenti complicazioni.
Alla 34esima mossa, nello zeitnot reciproco, il mio avversario gioca un tatticismo che gli consente di guadagnare un pedone, ma che mi permette di riattivare tutti i pezzi. Accortosi troppo tardi dell’errore, è costretto a cedere un pezzo per provare a sopravvivere.
In quarta scacchiera Stefano riesce finalmente a prevalere: 1-0!
Alla 38esima mossa il mio avversario commette un altro errore e perde una torre secca: accetto di buon grado il regalo, mi difendo dai successivi scacchi di donna ed evito tutte le minacce di perpetuo. Il mio avversario decide quindi di cedere le armi: 2-0!
Bene, siamo salvi. Certo, Marco e Franco sono messi male e davvero difficilmente riusciranno a resistere, ma almeno abbiamo scongiurato il peggio e abbiamo un pareggio assicurato.
Terminano anche le ultime due partite, Marco e Franco alla fine abbandonano, siglando così il 2-2 finale.
Che dire, uno scontro molto combattuto che si è concluso in maniera abbastanza positiva. Certo, sarebbe potuto andare meglio, tuttavia a metà incontro tutti abbiamo iniziato a sudare freddo, per cui un pareggio è ben accetto.
Atto IV: Valpolicella 1 – Santa Maria di Sala
Prestissimo: 3.5-0.5
Quello contro L’Alfiere di Santa Maria di Sala era, almeno sulla carta, l’incontro più facile. I nostri avversari infatti non schieravano alcun giocatore sopra i 1800 punti: non avremmo avuto problemi a portare a casa i due punti della vittoria.
Per esperienza, però, sappiamo che le più grandi disfatte avvengono spesso a causa, tra le altre cose, di una errata valutazione delle possibilità degli avversari: meglio non sottovalutare la formazione opposta ed anteporre invece un po’ di sana prudenza.
Bertani (1975) – Kove (1690): Franco, uscito molto bene da un Colle-Zuckertort (se non ricordo male), è riuscito a montare subito un buon attacco. L’avversario, nonostante la buona difesa, ha infine commesso un errore e ha permesso ai pezzi bianchi di irrompere nella posizione nera. Guadagnata una qualità, il bianco ha regolato in fretta i conti: 1-0
Pigozzo (1300) – Passon (1744): partita che non ho seguito molto da vicino. L’avversario di Stefano, decisamente più forte di quanto non dica il suo punteggio, ha giocato bene sia in apertura che in mediogioco ed è riuscito a guadagnare un pedone. Arrivato in un finale di cavalli con pedone in più non è riuscito a vincere e ha preferito spartire il punto: patta
Bressan (1736) – Fratton (2035): classica Siciliana B45 nella quale il mio avversario, verosimilmente a causa della minore esperienza, si è messo a pensare a lungo sin dalle prime mosse. Alla nona mossa ho sfoderato una novità teorica (ndr: probabilmente non è una novità, tuttavia non ho trovato partite giocate con quella variante) che avevo preparato ancora due anni fa. Il mio avversario gioca in modo poco preciso e perde subito un pedone a causa di un tatticismo. Trovata una sequenza molto precisa di mosse per raggiungere un finale di T+A vs T+C e pedone in più, sfrutto gli errori commessi dal mio avversario durante lo zeitnot e riesco a guadagnare prima un secondo pedone ed infine un terzo. Nel finale risultante gioco in maniera non proprio eccelsa, ma riesco comunque a portare a casa la vittoria: 0-1
Zenari (2126) – Alba (1785): Marco evita la difesa Russa dell’avversario e si ritrova quindi in una Partita Quattro Cavalli. Dalla posizione tranquilla e simmetrica Marco riesce a fare emergere un paio di tatticismi che gli permettono di creare debolezze nella struttura pedonale avversaria e di guadagnare un pedone. L’avversario trova in seguito un paio di mosse molto precise e riesce ad imbastire una buona resistenza. Resistenza che però Marco riesce ad infrangere, guadagnando quindi un secondo pedone. Nel mediogioco-finale il bianco non gioca con la precisione richiesta dalla posizione e permette al nero di riattivarsi, grazie al proprio pericoloso pedone passato in d4 (poi d3 ed infine d2…). Marco è quindi costretto a sacrificare un cavallo per arrestare il pedone fuggitivo e si ritrova presto in un finale di torri con 3 pedoni per un alfiere. Il nero non riesce a frenare la valanga di pedoni bianchi e si vede costretto a cedere il pezzo.
Nelle fasi finali della partita Marco riesce a spingere la coppia di pedoni passati g+h fino alla sesta traversa, sacrifica la torre e si appresta ad andare a promozione. L’avversario decide quindi di abbandonare (1-0), in una posizione che però poi abbiamo visto essere patta (grazie ad un tema simile a quelli che si trovano nelle posizioni simil-Saavedra)!
Perfetto, siamo sempre primi, questa volta con 7 punti su 8, sempre ad un punto di distanza da Milano. L’imperativo per l’ultimo turno è vincere o pareggiare: anche col 2-2 riusciremmo a concludere il torneo come primi classificati, grazie al notevole distacco tra i nostri punti individuali e quelli di Milano.
Atto V: Wasken Boys (Lodi) – Valpolicella 1
Sostenuto: 1-3
“Ragazzi, se volete possiamo proporre a Lodi un tranquillo 2-2, garantendo a noi la promozione, a loro la salvezza, e ad entrambi un orario di ritorno più che decente.”
Questo è uno dei pensieri che abbiamo avuto nei minuti precedenti l’ultimo turno. Con il 2-2 (che il Capitano di Lodi avrebbe molto probabilmente accettato) avremmo infatti ottenuto più vantaggi. Tuttavia non avremmo certamente brillato per sportività: il suddetto biscotto avrebbe condannato il Montebelluna C alla matematica retrocessione, mentre non avremmo fatto di sicuro una grande figura pareggiando tutte e quattro le partite a tavolino. C’era poi la questione elo: nel Raggruppamento CIS vengono considerate le variazioni elo (cosa che invece non avviene nei 5 incontri domenicali), pertanto una patta con giocatori meno quotati (la prima scacchiera di Lodi aveva circa 1840) ci avrebbe fatto perdere qualche punto (ndr: per quel poco che conta…).
Ci siamo quindi presentati al bianco in moto intenzionati a giocare sportivamente anche nell’ultimo turno.
Passon (1744) – Gorini (1650): al termine di questa partita ho controllato che non mi fosse spuntato alcun capello bianco. Infatti Stefano, uscito abbastanza bene dall’apertura, si è ritrovato ben presto in una situazione a doppio taglio, con minacce di matto da ambo le parti.
Riporto qui di seguito i pensieri che mi sono balenati mentre osservavo la partita:
- [tutte e quattro le partite sono nel pieno mediogioco e solo in prima scacchiera Marco è in vantaggio; Stefano cattura un pedone, entrando però in una posizione complessa] “ok, pedone in più, speriamo almeno che l’abbia calcolata bene, su …Dxe4 in teoria può giocare Af3 e poi su …Dxe5 Dxe5 Axe5 gioca Axb7 e si ritrova in un mediogioco pari con Alfieri di colore contrario…“;
- [Stefano non gioca la linea che avevo calcolato, bensì da uno scacco con l’alfiere, aggiungendo altra carne sul fuoco] “ma cosa sta combinando?! Ah ok dopo gioca Ad5 e in teoria riesce a parare il matto perchè su …Axd5 segue Txd5 e difende anche l’alfiere in e5. E invece no, perchè se la torre si sposta segue …De1 matto! In che posizione si è infilato?! Mi tocca tirar fuori qualcosa dalla mia partita perchè mi sa che qui andiamo in svantaggio…“
- [Stefano porta la torre d1 in d7, dando un secondo scacco, ma lasciando completamente sguarnita la prima traversa e mantenendo indifeso il suo alfiere in e5] “e quella torre che ci fa lì? Come ci è finita in d7? Ok, scacco-un-punto, ma poi? Il nero minaccia matto in g2, matto in e1 e cattura in e5 e questa posizione non mi piace per niente.“;
- [Il Re nero si sposta in g6 (unica mossa legale); io mi avvicino e finalmente riesco a vedere e a capire meglio la posizione] “Aaaaah ok, ma così si spiega tutto! Grande Stefano! Dai adesso non può non trovarla. Tg7+ Rh5, Ag4+ Rh4, g3 ed è matto imparabile, per di più matto di pedone! Dai, 3 mosse e abbiamo già il primo punto!“
Stefano gioca infine la sequenza vincente e porta a casa il primo punto dell’incontro: 1-0
Fratton (2035) – Magnani (1820): dopo un’apertura poco pretenziosa sono riuscito a manovrare un po’ con pezzi e pedoni, ottenendo una posizione abbastanza buona, con una discreta pressione sul pedone c6 del nero. Al momento clou invece di guadagnare un pedone con un tatticismo che avrebbe complicato leggermente la posizione, opto per un seguito più tranquillo, col risultato, però, di permettere al nero di riattivare i propri pezzi e di raggiungere la parità. Gioco un altro paio di mosse imprecise e alla 21esima mossa, in posizione inferiore, offro patta (cercando di dare man forte al punto segnato da Stefano). L’avversario accetta e ci avviciniamo sempre più alla serie B: 1,5-0,5
Tagliaferri (1840) – Zenari (2126): Marco riesce a guadagnare un pedone subito dopo l’apertura e, con precisione matematica, riesce a portarsi in un finale vinto. Segna quindi lo 0-1 in piena scioltezza: siamo in B! 2,5-0,5
Bonoldi (1800) – Bertani (1975): partita nello stile di Franco, in cui il nero ha impostato uno schema solido per poi lanciarsi all’attacco. Nel mediogioco, a incontro ormai quasi deciso (a nostro favore), Franco ha sacrificato prima un pedone ed in seguito un secondo pedone per provare a creare un attacco sul Re avversario. La coriacea resistenza del giocatore lodigiano purtroppo ha vanificato ogni velleità da parte del nero ed infine, a risultato deciso (quando eravamo già a 2,5-0,5), il bianco ha proposto patta in posizione nettamente superiore (mossa strategica giocata giustamente per poter tornare a casa ad orari ragionevoli). Patta ovviamente accettata: 3-1
Si è conclusa con una vittoria finale la nostra avventura montebellunese, che ci ha incoronati come vincitori del girone C9.
L’anno prossimo ne vedremo delle belle in serie B, ma, forti della speranza nei nostri continui miglioramenti, daremo il massimo per puntare sempre più in alto!
Anche i nostri baldi giovani si sono ben comportati nel loro girone (Promozione Veneto 5).
I piccoli alfieri del Valpolicella B hanno in effetti dovuto affrontare un’opposizione troppo esperta e navigata: l’ultimo posto in classifica non è apparso come una sorpresa; la sorpresa positiva è arrivata invece dai punteggi individuali: nei cinque incontri i nostri giovanissimi sono riusciti a strappare dai molto più quotati avversari ben 3 mezzi punti ! Questo risultato lascia sicuramente ben sperare per gli anni futuri di questa giovane squadra: dopo tutto, il tempo è dalla loro parte 😉
Risultato estremamente positivo e per nulla scontato quello della squadra Valpolicella A, composta da diversi dei nostri giovani più grandi ed esperti.
Ad essere sinceri aggiungo che giovedì sera, nell’ultimo messaggio whatsapp che avevo inviato ai nostri giovani alfieri per dare le ultime direttive, gli ultimi consigli e gli ultimi auguri, avevo concluso con: “In bocca al lupo a tutti, sono sicuro che sarete la squadra “rivelazione” di questo campionato!”
“Rivelazione”: mai parola fu più azzeccata!
Turno dopo turno, i nostri hanno macinato punti su punti, cadendo solo nel proibitivo incontro con il Vicenza 4 (vincitore del girone, schierante diversi CM, 1N e 2N), per poi concludere con un meraviglioso secondo posto.
Così facendo, hanno superato entrambe le squadre del DLF e la squadra del San Bonifacio. Anche per loro vale il discorso “il tempo è dalla loro parte”: se hanno ottenuto questo bellissimo risultato già quest’anno, chissà cosa riusciranno a fare negli anni venturi!
Un grande applauso da parte mia (e non solo) a: Matteo Perantoni, Kevin Conati, Matteo Volpi, Maria Pizzamano, Francesco Bonelli, Zeno Ferrarini, Tommaso Ferrarini, Daniele Avesani e al giovanissimo Maurizio Tencheni 😉